È (forse) arrivata alla fine l’annosa saga dei 40 RTD-A misteriosamente spariti dalla programmazione triennale presentata dal rettore. Un passo indietro: nel novembre del 2017 il rettore annuncia l’apertura di 40 posti da RTD-A all’anno per tre anni. Non è certo una misura sufficiente a risolvere i notevoli problemi di organico di UniTO e a stabilizzare quanti continuano a fare ricerca e docenza in condizioni di precarietà, ma è qualcosa. Alla presentazione del piano di bilancio, avvenuta poche settimane fa, i 40 posti da RTD-A previsti per il 2019 erano spariti. Non stralciati, né messi in discussione. Spariti. Grazie al faticoso lavoro dei rappresentanti degli afferenti temporanei, dei ricercatori, e degli studenti nelle commissioni, i 40 posti vengono reinseriti a bilancio, seppure a forte rischio taglio. Poi, ieri, la sorpresa. Sarà stata la netta opposizione delle commissioni, o la mozione proveniente da consiglio di dipartimento di CPS, o la pressione di quanti, più o meno precari, si sono sentiti defraudati dalla decisione unilaterale del rettore, ma in senato Ajani ha confermato che i 40 posti ci saranno, anche se “dilazionati”: 26 subito, 14 più avanti, all’erogazione del FFO.
Domani tocca al CdA approvare questa risoluzione, sperando che i 40 RTD-A, che a quanto pare hanno la tendenza a sparire, questa volta rimangano dove sono.
Coordinamento Ricercatori non strutturati UniTo